Stavamo marciando ormai da più di trenta lune. Il magister Tyrion ci spronava a colpi di frusta per raggiungere il prima possibile la fredda landa di Kislev.
L'enorme Posseduto marciava per conto suo, scompariva nelle foreste e riappariva con bestie dissanguate o cadaveri infilzati nelle sue corna ossee. Gli uomini bestia correvano davanti e noi cultisti eravamo gli ultimi.
Eravamo quasi giunti alla meta, desiderosi di soddisfare l'ordine del Signore delle Ombre quando il magister Tyrion si fermò. Lo sguardo rivolto a sud, immobile.All'improvviso del sangue iniziò a fuoriuscire dal suo occhio destro, lentamente, addensandosi lungo la guancia a formare una densa goccia che cadde verso terra.
Quando il sangue tocco terra il magister iniziò a parlare:
Magister Tyrion: "Ich mack ngergh meckna thugrught Mordheim, me nach truoi gnart mech na".
Il Magister alzò poi una mano e indicò me e in quel momento fui conscio che il mio destino si sarebbe compiuto.
I miei fratelli, gli uomini bestia si allontanarono da me per lasciare avvicinare l'enorme Posseduto.
Io mi inchinai tremante e alzai gli occhi a fissare le tre teste deformate del Posseduto. Si avvicinava lentamente, sapevo che non dovevo e non potevo fuggire...ero raggelato dal terrore ma anche avvolto in un'estasi. Le parole del Magister continuavano a rimbombarmi nella testa.
Poi un calore immenso mi avvolse, una tenebra e un grido infinito.
La mia anima ed il mio corpo lacerato in mille pezzi e poi non fui più io.
...
Erano stati richiamati, il Signore delle Ombre aveva richiamato tutti a Mordheim.
Il Magister Tyrion si asciugò l'occhio destro, riprese la frusta e radunò le sue truppe. I cultisti, gli uomini bestia, l'enorme Posseduto e il nuovo Mutante si voltarono diretti a sud.
Mordheim li attendeva, la promessa di nuovo sangue e di nuovo potere era giunta.
L'enorme Posseduto marciava per conto suo, scompariva nelle foreste e riappariva con bestie dissanguate o cadaveri infilzati nelle sue corna ossee. Gli uomini bestia correvano davanti e noi cultisti eravamo gli ultimi.
Eravamo quasi giunti alla meta, desiderosi di soddisfare l'ordine del Signore delle Ombre quando il magister Tyrion si fermò. Lo sguardo rivolto a sud, immobile.All'improvviso del sangue iniziò a fuoriuscire dal suo occhio destro, lentamente, addensandosi lungo la guancia a formare una densa goccia che cadde verso terra.
Quando il sangue tocco terra il magister iniziò a parlare:
Magister Tyrion: "Ich mack ngergh meckna thugrught Mordheim, me nach truoi gnart mech na".
Il Magister alzò poi una mano e indicò me e in quel momento fui conscio che il mio destino si sarebbe compiuto.
I miei fratelli, gli uomini bestia si allontanarono da me per lasciare avvicinare l'enorme Posseduto.
Io mi inchinai tremante e alzai gli occhi a fissare le tre teste deformate del Posseduto. Si avvicinava lentamente, sapevo che non dovevo e non potevo fuggire...ero raggelato dal terrore ma anche avvolto in un'estasi. Le parole del Magister continuavano a rimbombarmi nella testa.
Poi un calore immenso mi avvolse, una tenebra e un grido infinito.
La mia anima ed il mio corpo lacerato in mille pezzi e poi non fui più io.
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Erano stati richiamati, il Signore delle Ombre aveva richiamato tutti a Mordheim.
Il Magister Tyrion si asciugò l'occhio destro, riprese la frusta e radunò le sue truppe. I cultisti, gli uomini bestia, l'enorme Posseduto e il nuovo Mutante si voltarono diretti a sud.
Mordheim li attendeva, la promessa di nuovo sangue e di nuovo potere era giunta.