mercoledì 3 ottobre 2012

LIBRO DEI RANCORI DI MORGRIM: giorno 33



GIORNO 33 – AI NANI PIACCIONO I BOSCHI
Siamo partiti di buon mattino. Una giornata fredda e nebbiosa. Il vento ululava dal mare, freddo e spietato. A metà strada ha nuovamente iniziato a nevicare, maledetta neve. Ancora una volta non ho potuto usare la mia amata Perla, la mia pistola da combattimento, dono di mio padre. Arrivati nei pressi di un piccolo fiume lo abbiamo costeggiato per un lungo tratto fino ad arrivare ad un ponte. Lì ci siamo fermati. Trokk, il nuovo membro della banda, ci ha comunicato che oltre il ponte si trova il territorio delle Cose (così vengono chiamate da queste parti quegli animali un po’ troppo cresciuti). Abbiamo deciso la tattica: due gruppi, io, Trokk Asciapesante, Tungdil Spezzacorvi e Krag Corvotempesta da una parte, Belegar Martellodipietra, Brokk Frontetruce e Grimmir Manopesante dall’altra. Passato il ponte ci saremmo divisi. Non lontani più di dieci unità imperiali tra i due gruppi. Non abbiamo avuto modo di finire di prepararci che abbiamo sentito degli ululati dalla foresta. Improvvisamente al di là dle ponte abbiamo visto degli umani avanzare sull’altra sponda del fiume. Incontro a loro, sempre al di là del fiume, stava avanzando un branco di posseduti. Abbiamo fatto appena in tempo ad arrivare all’inizio del ponte che gli umani se la stavano dando a gambe e i posseduti ci hanno attaccato. Abbiamo retto. Tutti si sono comportati bene. Poi prima che i posseduti se la dessero a gambe, alle loro spalle, abbiamo visto una di quelle Cose. Ce ne siamo andati. Devo ammetterlo, perché come diceva mio nonno Belegar Pugnodiferro – un nano dice sempre la verità, sempre – non saremmo stati in grado di affrontare quella bestia. Ecco perché, liberatici dei Posseduti, ce ne siamo andati. Sulla via del ritorno siamo anche riusciti ad ammazzare un cervo…e questa sera ce lo siamo cucinato come si deve. Trokk, il nuovo venuto, si è rivelato un cuoco ottimale. Il morale è alto e lascia ben sperare per il futuro. Domani vedremo. Concludo queste pagine con una frase che Krag ripete sempre – Un nano con la pancia vuota è un nano triste. –

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