L'ULTIMO SPETTACOLO
E'
morto. E' morto e io non ci posso ancora credere. Dopo quanto tempo
passato con una persona le sei talmente legata da darla per scontata,
considerandola una parte di te quanto una tua gamba, o il tuo cuore
stesso?
Beh, io e
Vladimir eravamo assieme da parecchio tempo: stessa tribù, stessa unità
nell'esercito dello Zar, stessa spedizione a Praag, stesso destino da
reietti nella banda di Ivan. L'unica cosa che mi sento di dire,
ripensando a ieri, è che Vlad è morto come qualsiasi vero cosacco spera
di morire: combattendo le schiere del Caos.
Abbiamo
fatto noi pressioni a Ivan perchè ci mettessimo sulle tracce del gruppo
di Guitti del Caos, che abbiamo raggiunto al calar del sole; il piano
era semplice, visto il temporale, il grosso di noi si sarebbe fatto
avanti cercando i membri del Carnevale, mentre Petyr e Boris avrebbero
raggiunto furtivamente il centro del loro accampamento in cerca del (si
sperava) cospicuo bottino: quel che non sapevamo, è che il loro
Capocirco li stava riconducendo al campo proprio in quel momento, e
nessuno di loro dormiva beatamente sotto le stelle... sempre che quei
mostri dormano poi davvero.
La
pioggia battente non ha coperto i mugugnii e la puzza di decomposizione
del Carnevale tanto a lungo, ma quando l'abbiamo sentita lo scontro
diretto era ormai inevitabile: come sempre io, Vlad e Nikita,
accompagnati dal giovane Alexander, eravamo in prima linea più che
pronti ad accoglierli. E' stato un vero massacro.
Prima
di arretrare per cercare di difendere il corpo senza vita di Vlad ho
vist Nikita, la bocca spalancata in una smorfia di rabbia e il pugnale e
la vecchia spada che turbinavano nella smaniosa ricerca di qualcosa da
far sanguinare... che Ursun sia lodato, non fosse stato per lui di certo
non saremmo usciti vivi da quel dannato pantano.
Invece
siamo riusciti a costringere i membri del Carnevale di Nurgle alla
fuga, decimati e mutilati, conquistando anche il loro tesoro... ovvero
una spada e un'armatura leggera. Una spada e un'armatura leggera, Vlad è
rimasto ucciso per UNA SPADA e UN'ARMATURA LEGGERA. Non riesco proprio
a levarmelo dalla testa, anche grazie alle urla di dolore di Alexander,
che Ivan e Josef stanno curando da una profonda ferita al petto... quel
ragazzo è proprio sfortunato, a differenza del fratello, che ho visto
destreggiarsi molto bene in battaglia e che questa mattina ha domandato
al padre di addestrarlo meglio all'uso dell'ascia a una mano.
Credo
rimarremmo ancora un po' qui nell'ex accampamento di quei bastardi; è
vicino a un ramo del fiume Aver ed è ancora abitabile, ma proprio le
condizioni ancora più gravi di Alex ci impongono di raggiugere Altdorf e
i suoi curatori il prima possibile.
Presto
la pioggia scemerà e noi potremmo riprendere il cammino e ricordare
Vlad diventerà per tutti meno importante di quanto sia il non
raggiungerlo nell'aldilà. Si... anche per me. In un certo modo, sta già
avvenendo: la pioggia stessa sta dissimulando il suo ricordo, che però
ancora gocciola lungo le mie guance squadrate.
Nina
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