venerdì 19 ottobre 2012

KISLEVITI: l'ultimo spettacolo

L'ULTIMO SPETTACOLO

E' morto. E' morto e io non ci posso ancora credere. Dopo quanto tempo passato con una persona le sei talmente legata da darla per scontata, considerandola una parte di te quanto una tua gamba, o il tuo cuore stesso?
Beh, io e Vladimir eravamo assieme da parecchio tempo: stessa tribù, stessa unità nell'esercito dello Zar, stessa spedizione a Praag, stesso destino da reietti nella banda di Ivan. L'unica cosa che mi sento di dire, ripensando a ieri, è che Vlad è morto come qualsiasi vero cosacco spera di morire: combattendo le schiere del Caos.
Abbiamo fatto noi pressioni a Ivan perchè ci mettessimo sulle tracce del gruppo di Guitti del Caos, che abbiamo raggiunto al calar del sole; il piano era semplice, visto il temporale, il grosso di noi si sarebbe fatto avanti cercando i membri del Carnevale, mentre Petyr e Boris avrebbero raggiunto furtivamente il centro del loro accampamento in cerca del (si sperava) cospicuo bottino: quel che non sapevamo, è che il loro Capocirco li stava riconducendo al campo proprio in quel momento, e nessuno di loro dormiva beatamente sotto le stelle... sempre che quei mostri dormano poi davvero.
La pioggia battente non ha coperto i mugugnii e la puzza di decomposizione del Carnevale tanto a lungo, ma quando l'abbiamo sentita lo scontro diretto era ormai inevitabile: come sempre io, Vlad e Nikita, accompagnati dal giovane Alexander, eravamo in prima linea più che pronti ad accoglierli. E' stato un vero massacro.
Prima di arretrare per cercare di difendere il corpo senza vita di Vlad ho vist Nikita, la bocca spalancata in una smorfia di rabbia e il pugnale e la vecchia spada che turbinavano nella smaniosa ricerca di qualcosa da far sanguinare... che Ursun sia lodato, non fosse stato per lui di certo non saremmo usciti vivi da quel dannato pantano.
Invece siamo riusciti a costringere i membri del Carnevale di Nurgle alla fuga, decimati e mutilati, conquistando anche il loro tesoro... ovvero una spada e un'armatura leggera. Una spada e un'armatura leggera, Vlad è rimasto ucciso per  UNA SPADA e UN'ARMATURA LEGGERA. Non riesco proprio a levarmelo dalla testa, anche grazie alle urla di dolore di Alexander, che Ivan e Josef stanno curando da una profonda ferita al petto... quel ragazzo è proprio sfortunato, a differenza del fratello, che ho visto destreggiarsi molto bene in battaglia e che questa mattina ha domandato al padre di addestrarlo meglio all'uso dell'ascia a una mano.
Credo rimarremmo ancora un po' qui nell'ex accampamento di quei bastardi; è vicino a un ramo del fiume Aver ed è ancora abitabile, ma proprio le condizioni ancora più gravi di Alex ci impongono di raggiugere Altdorf e i suoi curatori il prima possibile.
Presto la pioggia scemerà e noi potremmo riprendere il cammino e ricordare Vlad diventerà per tutti meno importante di quanto sia il non raggiungerlo nell'aldilà. Si... anche per me. In un certo modo, sta già avvenendo: la pioggia stessa sta dissimulando il suo ricordo, che però ancora gocciola lungo le mie guance squadrate.
Nina

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