mercoledì 26 settembre 2012

MERCENARI DI KISLEV: follia

FOLLIA

Sono passate diverse ore da quando abbiamo messo in fuga quel gruppo di Nani che da Averheim ha seguito le nostre tracce in cerca dei nostri averi; è stata una battaglia dura, sotto una leggera ma comunque fastidiosa grandine... quindi perchè non sono felice della mia prima, vera, vittoria sul campo di battaglia?

Non lo sono perchè la vittoria stessa ha richiesto un prezzo incredibilmente alto a mio fratello Alexander; dopo un combattimento con due Barbecorte, ha subito un brutto colpo alla nuca, che l'ha lasciato privo di sensi per lungo tempo: papà ha abbandonato immediatamente il combattimento e si è gettato su di lui perchè non venisse fatto a pezzi, con le lacrime che scorrevano copiese lungo le guance. Ma, forse per sua sfortuna, Alexander si è risvegliato qualche minuto dopo la disfatta dei piccoli barbuti... impugnando una pietra e gettandosi con foga proprio su nostro padre!
In quattro abbiamo dovuto disarmarlo e tenerlo fermo, mentre Nikita lo osservava attentamente negli occhi: io venero il Grande Orso sopra ogni cosa, ovviamente, ma quando questi ha cominciato a sostenere che il Suo spirito aveva chiamato Alexander donandogli la propria inesauribile rabbia (esattamente come aveva fatto con lui) sono rimasto molto dubbioso...
Nonostante le proteste di papà, che avrebbe voluto tornare ad Averheim perchè Alex fosse visitato da un guaritore, Nikita ha risposto che egli non è più suo figlio, ma un eletto del Grande Orso ,e dopo avergli tolto la mazza e lo scudo gli ha messo in mano una grande spada a due mani presa dai resti dell'accampamento dei Nani.
Ivan è intervenuto per risolvere la contesa tra papà e l'Addestratore di Orsi e ha deciso che per ora il giovane Alexander sarà "gestito" da quest'ultimo (esperto per sua stessa natura nello sfruttare la rabbia del Grande Orso), ma loro faranno ritorno ad Altdorf, dove si metteranno in cerca di un guaritore capace di risanare la sua condizione.

Papà non ha ancora voluto parlare con nessuno, nè con Ivan... nè con me.
Io non so che cosa pensare, probabilmente devo ancora comprendere realmente il fatto che il ragazzo con cui scherzavo, giocavo, litigavo fino al sorgere del sole di ieri ora non è più lo stesso. Adesso Alex, che passe le sue giornate in meditazione assieme a Nikita oppure a limare la propria grande spada con lo sguardo aggressivo perso nel vuoto, mi mette più paura di qualsiasi cosa io mi sia mai trovato davanti.
E' davvero un "eletto del Grande Orso", oppure solo un folle il cui cervello ha ceduto alla violenza e all'aggressività?
E, nel caso sia vera la prima opzione, io che sono suo fratello avrò lo stesso destino?
Non so cosa aspettarmi, e neanche cosa augurarmi. So solo che difficilmente papà potrà resistere a un altro colpo come questo.

Markus

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